Chi siamo

L’Accademia Musicale Napoletana fu fondata nel 1933 da Alfredo Casella con l’intento di valorizzare caratteristiche e significati della cultura musicale, soprattutto italiana. Inseritasi nel giro delle principali Istituzioni nazionali, ha vissuto stagioni di grosso respiro artistico, garantendosi anche l’esclusiva in Italia dei nomi più illustri del concertismo mondiale, grazie al grande attivismo di Maria Napolitano Merlino, Presidente dell’Accademia dopo Casella e fino alla morte avvenuta nel 1978. Per sette anni l’Accademia venne poi gestita in collaborazione con il Comune di Napoli sotto la direzione del compianto Gianni Eminente, già responsabile artistico dell’Associazione Scarlatti che nel 1985 propose al Consiglio Direttivo e all’assemblea dei soci la presidenza di Massimo Fargnoli, in quel tempo presidente dell’ Associazione Thalberg per volere di Vincenzo Vitale e successivamente direttore artistico dell’Orchestra Alessandro Scarlatti di Napoli della RAI Radio Televisione Italiana.

Con la rassegna Dicembre Musica Città 1985 l’Accademia si impegna subito, attraverso un’imponente politica di raccordo tra le Istituzioni del territorio, nell’approfondimento e nella divulgazione sistematica di specifici ambiti, dalla musica antica alle nuove esperienze multimediali interattive, dividendo strategicamente le sue programmazioni in vari segmenti, e registrando gran parte delle sue produzioni per la terza rete radiofonica e televisiva.

Nel 1986, in chiusura della stagione concertistica e dell’anno pergolesiano l’Accademia produce una memorabile esecuzione dell’opera Adriano in Siria, trasmessa in diretta da Radiotre, in collaborazione con Casa Ricordi, Pergolesi Research Center di New York e Fonit Cetra mentre nell’anno successivo realizza in sei serate l’integrale della produzione cameristica di Maurice Ravel nel cinquantesimo anniversario della morte, sempre in diretta radiofonica nello stesso Auditorium della Rai di Napoli dove in maggio promuoverà un ciclo di concerti sul mitico Organo dotato di 11.000 canne ed una tastiera a cinque manuali inaugurati dal grande Daniel Chorzempa.
Nel settembre del 1987 istituisce il Festival Pianistico di Napoli, in collaborazione con l’Associazione Pianistica Thalberg e all’Orchestra della Rai curandone la sezione monografica dedicata alle integrali per pianoforte solo, affidate in base a spiccate predilezioni stilistiche e interpretative a grandi pianisti quali Sergio Fiorentino (Rachmaninov), Gerhard Oppitz (Brahms), Aldo Ciccolini (Debussy), Jean Yves Thibaudet (Ravel), Nicola Frisardi, Bruno Canino e Antonio Ballista (Mozart), Maurizio Zanini (Mendelssohn), Andrea Coen (Cimarosa). In questo ambito viene realizzata anche una Mostra sulla costruzione del pianoforte insieme alla Steinway & Sons ed esposto per la prima volta in pubblico il pianoforte appartenuto a Sigismund Thalberg.

Nell’ultima edizione del Festival, dedicato a Chopin e in occasione, presso il Castello Macchiaroli di Teggiano (SA) viene allestita la Mostra Storica “L’evoluzione degli strumenti a tastiera in Europa” nel 300° anniversario dell’invenzione del pianoforte.

Nello stesso anno l’Accademia ripristina con il sostegno delle più importanti Istituzioni, quali Banco di Napoli, Regione Campania e Rai, il Concorso Pianistico Internazionale Alfredo Casella, socio fondatore dal 1952 della Federazione dei Concorsi Internazionali di Ginevra interrotto nel 1976, affidandone la presidenza ad Aldo Ciccolini e la consulenza a Piero Rattalino.
Si susseguono cinque edizioni biennali che svolgendosi alla Rai con l’Orchestra Scarlatti vengono trasmesse in diretta da Radiotre , le ultime in collaborazione con il Teatro di San Carlo, sede delle prove finali con la partecipazione della sua Orchestra Sinfonica, cui partecipano pianisti di un valore tale che subito dopo andranno ad affermarsi in altri Concorsi Internazionali come Giovanni Bellucci (Praga e Montecarlo), Nicola Frisardi (Palm Beach – USA), Roberto Cominati (Busoni), Simone Pedroni (Van Cliburn – USA, Tel Aviv, Oslo), Corrado Rollero (Schumann – Zwickau), Andrea Padova (Bach – Lipsia), Filippo Faes (Schubert – Dortmund), Giampaolo Stuani (Scottish Piano Competition – Glasgow, Robert Casadesus – USA) Giuseppe Andaloro (Busoni, Londra, Marocco, Venezia etc.) e il giapponese Susumu Ayoagi.

Un altro segmento è costituito dal Giugno Barocco che, fondato nel 1989, viene a coprire un settore vitale della civiltà musicale europea riproponendo con rigoroso spirito filologico pagine inedite vocali e strumentali, sacre e profane, spesso in prima esecuzione moderna, dell’immenso patrimonio musicale del ‘600 e del ‘700 napoletano, coinvolgendo interessi musicologici ed incoraggiando la specializzazione nel repertorio barocco di gruppi napoletani come la Cappella della Pietà dei Turchini, l’Ensemble Vocale di Napoli e di altri di livello internazionale quali il Clemencic Consort, l’ Arte dell’Arco etc..
Nell’ambito di tale manifestazione vengono eseguite in prima esecuzione moderna e trasmesse in diretta radiofonica alcune importanti opere come l’Armida Abbandonata di Jommelli, La morte di San Giuseppe di Pergolesi, Amor vuol sofferenza di Leo, La Daunia Felice di Paisiello, La Filli di Netti e tanta altra musica strumentale. Da segnalare anche le due Mostre monografiche su Stradivari e Paisiello in collaborazione rispettivamente con l’Associazione Liutaria Italiana di Cremona e il Museo Teatrale alla Scala di Milano. Il Giugno Barocco si è svolto ogni anno in luoghi diversi fino ad essere ospitato nei Palazzi storici di San Pietroburgo nell’edizione del 1997.
Per le celebrazioni Vanvitelliane, per le quali il Ministero ha istituito un Comitato Nazionale, l’Accademia è stata invitata a organizzare, presso il teatro di Corte della Reggia di Caserta, una rassegna musicale dal titolo Le Corti della Musica che è andata ad affiancare la Mostra e il Convegno dedicati a Luigi Vanvitelli.

Dal 1991, con gli Incontri con il 900 al Conservatorio di Avellino, l’Accademia opera una grande apertura verso la contemporaneità, istituendo successivamente la rassegna Musical Networks che la stessa critica musicale definisce senza precedenti in quanto, legandosi ad una visione connessionistica delle varie componenti dell’universo musicale attraverso un sistema di reti neurali per i vari collegamenti, elabora nuove strategie di fruizione. Collegata al Gruppo di Informatica musicale del Dipartimento di Scienze Fisiche dell’Università di Napoli, nell’ambito della prima edizione alla Rai, viene presentata direttamente dal suo inventore, Robert Moog, la prima tastiera sensitiva a controllo multiplo, impegnandosi successivamente in una ricognizione dell’opera musicale e multimediale di Peter Gabriel.

Musical Networks ha ottenuto, nel 1997, l’approvazione e un finanziamento quale “Progetto speciale” da parte del Dipartimento dello Spettacolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri tenuto conto che la stessa Accademia ogni anno ha ospitato protagonisti di altre culture musicali, come Cecil Taylor, Archie Sheep, l’Art Ensemble of Chicago, Modern Jazz Quartet, Chick Corea, Ritchie Blackmore, Jim Hall e Frank Gambale e riuscendo a coagulare esperienze diverse come nel caso del concerto degli Inti Illimani insieme ai chitarristi John Williams e Paco Peña, la cui interazione ha ispirato un ulteriore emanazione con una rassegna intitolata appunto Guitar Networks che ha lo scopo di mettere in rapporto tutti i linguaggi dell’universo chitarristico internazionale.
Di notevole spessore l’edizione del 2001, con la partecipazione diretta dei musicisti contemporanei tra i più rappresentativi come Luciano Berio, Sylvano Bussotti, Hans Werner Henze, Luis Bacalov e Nuria Schonberg, figlia di Arnold e vedova di Luigi Nono.

Nel 2002 l’Accademia realizza in esclusiva mondiale l’esecuzione integrale della produzione discografica del mitico gruppo inglese Genesis dell’epoca Gabriel, affiancandola ai grandi classici della musica inglese del ‘900, in una rassegna svoltasi al Teatro Mediterraneo di Napoli della quale è ancora vivo il ricordo dell’esibizione del mimo inglese Lindsay Kemp protagonista di “The Lamb lies down on Broadway” mentre nel 2003 un ‘importante collaborazione con la Libreria Guida dove nella storica ‘saletta rossa’ sono stati ospitati interessanti incontri-concerto con musicisti del calibro di Aldo Clementi e Giacomo Manzoni o di scrittori come Piero Melograni.

Significativa anche l’attività del 2004, con la partecipazione, tra gli altri, di musicisti come Shalil Shankar, i Dervisci Rotanti di Konja, gli Spakkanapoli, unico gruppo italiano ad aver inciso con la Real World di Peter Gabriel e la celebrazione dei vent’anni della morte di Vincenzo Vitale con due recital del suo ultimo allievo Paolo Restani, ma soprattutto la rassegna “Colonna Sonora” che ebbe luogo alla Galleria Alberto Sordi di Roma con l’esecuzione della Sinfonia per 21 pianoforti di Daniele Lombardi, “Winter Music” per 20 pianoforti di John Cage, le Folk Songs di Luciano Berio, il Requiem di Mozart, i Carmina Burana nell’edizione medievale del Clemencic Consort, l’Orchestra di Piazza Vittorio, e tanti altri artisti.

Nel 2005 l’inedita formula dei Video Concerti seminari, in collaborazione con il Politecnico Internazionale Scientia et Ars di Vibo Valentia. Viene commissionata un’opera al Maestro Sylvano Bussotti, “Orchestre Mozartiane” eseguita in prima assoluta al Festival di Portici da parte dell’Orchestra Mozart Sinfonietta, fondata a Roma da Fargnoli, con la quale dal 2006 l’Accademia ha sviluppato una proficua collaborazione assumendone l’attività e promuovendola nei Festival più prestigiosi, dal Festival di Ravello al Todi Arte Festival, dal Festival di Ischia al Mozart in Box di Portici, sotto la direzione di musicisti quali Luis Bacalov e Marcello Panni anche autori di brani in prima esecuzione assoluta, Donato Renzetti, Alberto Zedda, il venezuelano Antonio Pagliuca, Cinzia Pennesi, Pietro Rizzo, Stefano Sabene ed altri ancora.

Nel 1993 l’Accademia avvia la costituzione della Nuova Orchestra Scarlatti con l’obiettivo di sostituire le attività dell’Orchestra Scarlatti chiusa dalla RAI nell’anno precedente, invitando prestigiose figure internazionali quali Penderecky, Neschling, Tamayo a dirigerla e promuovendo anche una Fondazione sostenuta dai presidenti di tutti gli Ordini Professionali della città di Napoli, nell’intento di farla diventare una Istituzione Concertistica Orchestrale riconosciuta dal Ministero. In quello stesso anno l’Accademia insedia le sue strutture nel Teatro Augusteo, storica sala napoletana realizzata da Pierluigi Nervi, promuovendo varie manifestazioni sotto il titolo ‘Augusteo Musica’, che vedono la partecipazione tra gli altri di Bruce Springsteen ed altri importanti musicisti di fama internazionale.

L’Accademia ha inoltre prodotto una serie di programmi televisivi trasmessi da Stream News e poi dalla piattaforma Sky, ultima delle quali riferita alla Scuola Pianistica Napoletana, ospitando personaggi di assoluta caratura internazionale tra i quali Berio, Henze, Bussotti, Brouwer, Clemencic, e partecipando inoltre all’organizzazione di ben sette edizioni del Todi Arte Festival (2000-2006).

A Napoli dal 2009 promuove alcuni Incontri Recital presso il Conservatorio San Pietro a Majella tra i quali si ricordano quelli con Giovanni Bellucci, Paolo Restani, Andrea Coen, Steve Hackett, Paola Pitagora, Alberto Zedda, Riccardo Risaliti, Alessandro Marangoni, in collaborazione con la Steinway & Sons attraverso la ditta Alberto Napolitano (1840) e la Cariparma mentre grande successo hanno ottenuto al Teatro di Corte del Palazzo Reale le serate dedicate a Leopardi e Chopin per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e quella per gli 80 anni di Sylvano Bussotti.

L’Accademia dal 2009 e fino al 2015 è stata impegnata al Rossini Opera Festival nell’esecuzione integrale in ordine cronologico o di pubblicazione dei Péchés de Vieillesse di Gioachino Rossini in collaborazione con la Fondazione Rossini e l’Ente Concerti di Pesaro in concomitanza con gli anniversari di Haydn, Mendelssohn, Chopin, Schumann, Liszt, Thalberg, Debussy, Verdi, Wagner, Alkan, Mascagni, Britten, R. Strauss, Sibelius e Skrjabin. Tale progetto ha costituito poi l’occasione per pubblicare l’unico testo monografico esistente su : “I Péchés de Vieillesse di Gioachino Rossini” a cura del presidente Massimo Fargnoli, che ha raccolto i contributi dei massimi esperti rossiniani come Alberto Zedda, Gianfranco Mariotti, Piero Rattalino, Giovanna Ferrara, Sergio Ragni, Alessandro Marangoni presentato in varie città italiane e anche a Napoli presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.

Su invito dell’amministrazione comunale di Napoli e dell’Assessore alla Cultura, nell’ottobre 2015 l’Accademia ha inaugurato la manifestazione Piano City con la Sinfonia per 21 Pianoforti di Daniele Lombardi sotto gli archi della Piazza del Plebiscito, la cui illuminazione ideata da Massimo Fargnoli è ancora nella disponibilità del Comune di Napoli. Nello stesso autunno ha dato alla rassegna “Musica dello Spirito, l’unità trascendente della Musica nelle Religioni” con la partecipazione di Paola Pitagora, Claudia Koll, Raiz, mentre nella primavera successiva ha realizzato nel periodo pasquale le “Fantastiche Liturgie della Settimana Santa”, con la partecipazione di artisti come Luis Bacalov : ‘Estaba la Madre’ diretta da lui stesso nella grande Piazza Plebiscito dove si esibito anche Lindsay Kemp nel ruolo dell’Angelo. Infine per il Maggio dei Monumenti 2016 l’Accademia ha fatto debuttare in Italia il grande Organista Cameron Carpenter. Nell’estate del 2017, nell’ambito della rassegna “Musica nelle Certose”, in collaborazione con la Sovrintendenza al Polo Museale della Campania, ha proposto un concerto di Markus Stockhausen alla Certosa di Padula e la ‘Soirèe Debussy”, con l’attrice Catherine Spaak, alla Certosa di Capri.

Nel gennaio 2018 l’Accademia pubblica in un cofanetto discografico di 6 CD,  l’integrale pianistica di Sergej Rachmaninov, registrata dal vivo da Sergio Fiorentino nel 1987: tra le varie presentazioni è da sottolineare quella avvenuta in Roma all’Auditorium del Parco della Musica, con la partecipazione del critico Claudio Strinati. Nel 2019 è da segnalare l’invito da parte della Regione Campania ad effettuare un imponente concerto per le Universiadi, che ha visto la partecipazione dell’organista Cameron Carpenter, occasione per restaurare in parte l’Organo della Cattedrale di Salerno. Nel 2021 la trasformazione in Impresa sociale, con la quale ottiene un finanziamento da parte di Invitalia per la misura Cultura Crea, dotandosi di un Pianoforte gran coda Steinway&Sons, poi utilizzato in importanti recital pianistici presso il Castello di Baia.

Nel settembre 2022 l`Accademia  partecipa alla Fiera Internazionale della Musica di Cremona, dove insieme ad incontri monografici con importanti musicisti come Valentin Sylvestrov, Boris Berman etc.  presenta la Mostra sulla Scuola Pianistica Napoletana nella Sala Guarneri, riscuotendo notevole interesse da parte delle migliaia di persone presenti le quali hanno potuto sperimentare in anteprima alcuni video immersivi in 3D, relativi al MUMUS, il primo Museo Virtuale di Storia della Musica, ideato da Fargnoli e in corso di realizzazione con la Wiplab di Napoli – ‘core business’ della misura Cultura Crea –  il quale verrà ospitato nell’attuale sede dell’Accademia, presso il Real Sito Borbonico del Fusaro in Bacoli, nel palazzo dell’Ostrichina di fronte alla  Casina Vanvitelliana.